L’Eremo

flourish

Una lunga storia

1994

Il complesso che versava da più di vent’anni in stato di abbandono, fu acquistato dalla famiglia Pagliuzzi. Da allora si sono susseguite varie fasi di restauro che hanno portato oggi l’Eremo a diventare una dimora privata con funzioni di accoglienza turistico ricettiva.

1983

Il complesso dell’Eremo di S. M. Maddalena viene riconosciuto di particolare interesse storico e paesaggistico e viene istituito il vincolo monumentale dei beni culturali.

1594

Da questa data in poi l’ingente patrimonio terriero accumulatosi con le donazioni, viene a poco a poco venduto e dopo vari passaggi di proprietà arriva in eredità nel 1773 a Maria Laura Durante, figlia di Vincenzo, trisava paterna dell’avv. Giovanni Battista Gritta, il cui cognome ancora viene ricordato nella toponomastica.

1478

Sisto IV sancisce la riunione dell'eremo alla congregazione benedettina di S. Giustina in Padova del monastero della Cervara ed a esso risulta legato fino alla fine della sua estinzione, avvenuta nel XVIII secolo.

1327

Il monastero, abbandonato e minacciante rovina, venne affidato dalla comunità di Monterosso a Fra Bartolomeo da Vicenza che raccoglie attorno ad esso una comunità di eremiti e ne diviene rettore.

1244

Primo documento storico. L’abside, tuttavia, poggia su strutture molto più antiche costituite da pietre squadrate con grande perizia che ne fanno risalire l’origine almeno al 600 D.C. Fasi successive di costruzione ne hanno determinato la fisionomia oggi a noi tramandata.

1994

Il complesso che versava da più di vent’anni in stato di abbandono, fu acquistato dalla famiglia Pagliuzzi. Da allora si sono susseguite varie fasi di restauro che hanno portato oggi l’Eremo a diventare una dimora privata con funzioni di accoglienza turistico ricettiva.

1983

Il complesso dell’Eremo di S. M. Maddalena viene riconosciuto di particolare interesse storico e paesaggistico e viene istituito il vincolo monumentale dei beni culturali.

1594

Da questa data in poi l’ingente patrimonio terriero accumulatosi con le donazioni, viene a poco a poco venduto e dopo vari passaggi di proprietà arriva in eredità nel 1773 a Maria Laura Durante, figlia di Vincenzo, trisava paterna dell’avv. Giovanni Battista Gritta, il cui cognome ancora viene ricordato nella toponomastica.

1478

Sisto IV sancisce la riunione dell'eremo alla congregazione benedettina di S. Giustina in Padova del monastero della Cervara ed a esso risulta legato fino alla fine della sua estinzione, avvenuta nel XVIII secolo.

1327

Il monastero, abbandonato e minacciante rovina, venne affidato dalla comunità di Monterosso a Fra Bartolomeo da Vicenza che raccoglie attorno ad esso una comunità di eremiti e ne diviene rettore.

1244

Primo documento storico. L’abside, tuttavia, poggia su strutture molto più antiche costituite da pietre squadrate con grande perizia che ne fanno risalire l’origine almeno al 600 D.C. Fasi successive di costruzione ne hanno determinato la fisionomia oggi a noi tramandata.

L’Eremo

Oggi, come nei secoli passati, l’Eremo mantiene intatta l’austera e antica essenzialità laddove il tempo sembra essersi fermato.
I nostri ospiti potranno godere il calore e la privacy di un’abitazione privata, di un luogo ideale per rilassarsi, riposare e concentrarsi in attività creative o di meditazione dopo le escursioni nelle Cinque Terre. L’Eremo è il luogo ideale per fuggire dal mondo esterno e perdersi nella lettura un buon libro.

Il complesso monumentale, che risale al 1200, è uno scrigno ricco di storia e spunti di interesse. Dopo anni di un accurato processo di recupero, è stato trasformato in una dimora di charme dallo stile unico ed essenziale, immerso nella natura, fatto di elementi naturali e tanta cura dei dettagli.

Rimarrete affascinati da un soggiorno in un Eremo Contemporaneo, restaurato nel pieno rispetto dell’originaria struttura e secondo i canoni della bioarchitettura e della bioedilizia. è una location perfetta per tutti coloro che vogliono spogliarsi delle abitudini quotidiane al fine di riscoprire i bisogni.

Il chiostro

All’interno delle mura dell’Eremo si trova il chiostro i cui archetti in mattoncini ne sottolineano l’antica grazia. Un luogo privilegiato, dove pranzare all’aperto e riparare al fresco dalla calura estiva. Ci si può trovare qui per bere un espresso pianificando le prossime escursioni oppure sorseggiare un cocktail scambiando piacevoli chiacchiere.